La storia dei vaccini – 5 – Pasteur e i suoi polli

Un altro gigante che non possiamo non nominare è il famosissimo Louis Pasteur, notissimo per la scoperta della penicillina che ha portato agli antibiotici. Ma facciamo un passo indietro…

Nel caso di Janner, aveva avuto una bella fortuna a scoprire una forma attenuata del vaiolo, ma quando questo non accade? Il nostro caro Pasteur nel 1879, insieme al suo assistente Charles Chamberland, stavano studiando una nuova malattia: il colera dei polli, ma era giunto il momento di partire per le vacanze, quindi diedero l’incarico ad un assistente di iniettare gli ultimi polli con l’ultima coltura batterica che avevano preparato, per studiarne gli effetti al loro ritorno. L’assistente (per fortuna, diremmo oggi) se ne dimenticò, il laboratorio venne chiuso e tutti andarono un mese in vacanza.

Al loro ritorno si accorsero dell’errore e decisero di contagiare i polli con la colonia vecchia. In maniera del tutto inaspettata, i polli mostrarono molto poco i segni della malattia, e sopravvissero facilmente. Quando furono nuovamente sani, Pasteur, incuriosito d questo fenomeno, inoculò loro dei batteri di una coltura appena creata e scoprì che i polli non si ammalavano più!

In questo modo, quasi per caso, nacque il concetto di vaccino attenuato: danneggiando gli agenti patogeni con l’ossigeno, il calore o composti chimici, è possibile limitarne la potenza fino a renderli innocui per l’organismo, ma in grado di fornire una piena immunizzazione anche per il virus, o il batterio, molto più aggressivo.

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